La pesca in montagna.

La pesca è un’attività abbastanza diffusa in montagna e specialmente nell’Agordino, dove fiumi e torrenti presentano caratteristiche idonee per far si che questa attività venga esercitata con successo. Praticata sia a livello agonistico che come hobby, è diventata causa di aspri dissapori tra i soci del bacino di pesca e i proprietari delle varie centraline idroelettriche sparse lungo il territorio, ree di depauperare i torrenti e sconvolgere l’equilibrio della fauna ittica costretta a emigrare in zone più favorevoli.

La pesca apre a marzo e chiude a settembre, cessando temporaneamente durante i rigidi mesi invernali. L’Agordino fa parte del bacino di pesca numero 5, e ogni fiume, torrente, lago è rappresentato da  una lettera identificativa in modo da poter monitorare la quantità di pesci catturata sull’intera area del bacino. Per poter pescare regolarmente occorre essere muniti di regolare licenza di pesca ed essere in regola col pagamento della quota associativa del bacino di pesca di cui si fa parte. Soddisfatti questi presupposti si riceve un libretto dentro al quale si annotano le uscite e le catture giornaliere.

Si pesca la trota nelle sue varianti fario e marmorata. La trota fario per essere catturata deve almeno misurare 22 cm, mentre la marmorata 35cm.

Da Santa Maria delle Grazie fino alla foce del lago di Alleghe è stato istituito da molti anni un tratto fluviale di pesca denominato “catch and release”, ovvero cattura e rilascia, realizzando quindi una zona di riserva ittica.

Logo bacino di pesca n°5
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