La guerra era ormai finita lasciando dietro di se un orrendo strascico di morte e distruzione, senza eccezione alcuna. Accanto agli ingenti danni causati alla popolazione e ai loro averi, centinaia di migliaia di militari persero la propria vita all’interno delle trincee scavate su queste montagne.
Molti di questi militari non morirono direttamente al fronte ma nell’ospedale allestito dove oggi sorge la colonia, nel belvedere sopra Caprile. Coloro che decedevano in questa struttura venivano seppelliti nel cimitero militare situato nella località di Sac.
Le salme alla fine del conflitto vennero riesumate e trasportate verso valle, dando a loro degna sepoltura. Non è chiaro se i corpi, o meglio i loro resti, vennero portati in un sacrario o riconsegnati alle loro famiglie. Quello che certamente si sa è che molte famiglie si recarono nel suddetto cimitero per dare un ultimo saluto ai loro cari.
Si può dedurre comunque che coloro ai quali non era possibile risalire al nome furono seppelliti presso un sacrario. Bisogna considerare la difficoltà nel riconoscere i caduti perché a differenza degli altri militari quelli italiani non avevano una piastrina di riconoscimento ma solamente un foglio al cui interno erano riportati il loro dati.


